L’UNITA’ D’ITALIA, E LA STORIA DA RISCRIVERE.

Sig. direttore,
festeggiare l’unità d’ITALIA sarebbe doveroso solo se lo stato italiano avesse l’onesta intellettuale di raccontare veramente cosa avvenne al sud e quanti massacri l’esercito piemontese commise.
In francia sui libri di scuola studiano i massacri che i repubblicani commisero in Vandea, e forse e per questo che mentre al sud d’Italia lo stato viene visto o come una entita da mungere o da imbrogliare, in Francia i vandeani si sentono orgogliosamente Francesi.
In italia ricordiamo il risorgimento solo con frasi retoriche, sarebbe ora che coninciassimo anche a raccontare la verità.
Giuseppe Quarto
Brescia

Carissimo signor Quarto,
è vero festeggiare l’Unità d’Italia potrebbe essere per tutti gli Italiani l’occosione per festeggiarla nel nome della verità e della riscrittura di una storia che ha visto un risorgimento degli ideali che non si è poi tradotto nel risorgimento della pratica e dello Stato Italiano.
Per dare valore alla nostra unità sarebbe bene che si trovasse il coraggio di riscrivere i libri di testo di questa storia e introdurli nelle scuole non per rinnegare l’Unità, ma per ridare dignita a un popolo, quello meridionale, che ha dato il suo sangue, il suo lavoro e i suoi figli proprio a quell’Italia che oggi quasi, quasi sembra voler parlare del sud come un figliastro.
Ancora oggi, grazie al consumo del sud, la parte benestante del nostro Paese può vantarsi di essere un’economia europea. Recenti studi non di parte (Unicredit) hanno dimostrato che il sud ha i suoi grandi problemi, ma che senza il sud l’economia anche del nord non va da nessuna parte. Nessuna rivendicazione o pulsione antinutaria quindi, ma da che mondo e mondo le unioni si fanno (si costruiscono) in due.
La redazione.

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